La concezione della conoscenza
RIASSUNTI PAGINA 144-150
LA CONOSCENZA COME REMINESCENZA
Secondo Platone → l'uomo può accedere conoscitivamente a tale universo intellegibile e capire in che cosa differisce la conoscenza delle idee da quella delle cose
Come può l'uomo prevenire alla conoscenza delle idee eterne e immutabili?
↳ per spiegare questo suo pensiero Platone nel Menone ricorre ad un racconto di carattere mitico, in cui riprende la dottrina della reincarnazione delle anime
Secondo il mito → prima che noi nascessimo, la nostra anima esisteva nel mondo ideale, dove contemplava le idee e aveva piena conoscenza di tutto.
Poi costretta a incarnarsi nel corpo → dimenticava quanto aveva appreso
Secondo Platone → l'anima può conoscere le idee in quanto ha potuto contemplare in una fase precedente all'incarnazione
Quella che chiamano "conoscenza" → in realtà non è altro che "reminiscenza" o "anamnesi"
L'esperienza sensibile → non apporta nulla di nuovo: essa funge semplicemente da stimolo per far riaffiorare il ricordo di una conoscenza precedente
Nel Menone
↳ questa dottrina è spiegata in un esperimento didattico: in cui uno schiavo che non ha conoscenza matematico-geometriche viene guidato da Socrate con opportune domande finché non riesce a pervenire da solo, alla dimostrazione del teorema di Pitagora
lo schiavo riesce a dimostrare il teorema in quanto nella sua anima fosse già presente seppure in modo sbiadito.
LA CORRISPONDENZA TRA DUALISMO ONTOLOGICO E DUALISMO GNOSEOLOGICO
La teoria dell'anamnesi → rende conto della possibilità della conoscenza fondata sul fatto che in noi non esistono cognizioni innate
Platone → descrive le tappe e i modi specifici del processo conoscitivo
↳ parte dal principio fondamentale secondo cui i gradi della conoscenza sono in un rapporto di corrispondenza con quelli dell'essere (= ciò che è massimamente essere è massimamente conoscibile, mentre ciò che risulta "non essere" è inconoscibile)
ciò significa che al dualismo ontologico → corrisponde un dualismo gnoseologico
il modo perfetto ed eterno delle idee → è oggetto di una conoscenza stabile e universale che coincide con la scienza mentre la dimensione imperfetta e mutevole delle cose sensibili e all'origine della fallace conoscenza dell'opinione
la svalutazione platonica della realtà fisica → non è dunque totale
il nulla assoluto o l'inesistente → occupa una terza posizione ed è considerato inconoscibile
IL DOMANDE PAGINA 147
1. Perché Platone ricorre alla dottrina orfica della reincarnazione delle anime per spiegare il processo della conoscenza?
1. Perché Platone ricorre alla dottrina orfica della reincarnazione delle anime per spiegare il processo della conoscenza?
Per spiegare questo suo pensiero Platone nel Menone ricorre ad un racconto di carattere mitico, in cui riprende la dottrina della reincarnazione delle anime, secondo il mito prima che noi nascessimo, la nostra anima esisteva nel mondo ideale, dove contemplava le idee e aveva piena conoscenza di tutto. Poi costretta a incarnarsi nel corpo → dimenticava quanto aveva appreso.
2. In che cosa consiste il parallelismo tra piani del conoscere e piani dell'essere?
Platone da un lato recupera l'idea dell'essere come eterno e imperituro (derivata da Parmenide) fonte di conoscenza stabile e immutabile, dall'altro ritiene che il mondo sensibile del divenire non vada rifiutato in quanto rappresenta una forma inferiore di essere, la svalutazione platonica della realtà fisica non è dunque totale. Il nulla assoluto o l'inesistente occupa una terza posizione ed è considerato inconoscibile.
I GRADI DEL CONOSCERE
Platone studiò i quattro gradi del sapere a cui corrispondono i quattro gradi della realtà.
la conoscenza sensibile = rispecchia il mondo sensibile, mutevole e perituro e comprende due livelli
- la congettura o immaginazione che ha per oggetto le ombre e le immagini delle cose sensibili
- la credenza che ha come oggetto le stesse cose sensibili e gli esseri viventi
la conoscenza razionale → rispecchia invece il mondo immutabile e perfetto delle idee e comprende anche essa due livelli
- la ragione scientifica o discorsiva che ha come oggetto gli enti matematici ossia i numeri, le proporzioni e le figure
- l'intelligenza filosofica o noetica che ha come oggetto le idee immortali come quella di Bene, Bello, Uno, Vero ecc.
LA DIALETTCA
Platone considera la dialettica → la "regina delle scienze" e la "tecnica propria della filosofia"
la dialettica → ha il compito di ricostruire la trama delle possibili connessioni tra le idee, essa permette di comprendere e contemplare l'articolazione del mondo reale e si identifica con la stessa filosofia
il termine "dialettica" allude all'arte del dialogo, nel dialogo filosofico si propongono domande e risposte con l'intenzione di giungere a stabilire quale sia l'essenza delle cose.
l'attività dialettica → consiste proprio nel riconoscere quali idee possono essere connesse e quali non possono esserlo
IL PROCEDIMENTO DICOTOMICO
Nel Fedro Platone afferma → che la dialettica è caratterizzata da un duplice movimento di sintesi e analisi
- la sintesi = consiste nella determinazione e definizione di una certa idea quale elemento unificatore di una molteplicità di cose
- l'analisi = consiste nella divisione dell'idea nelle sue varie articolazioni interne
Platone precisa → come il metodo dialettico si avvalga di un procedimento dicotomico (cioè la "divisione" e "separazione" progressiva)
la definizione della caccia praticata dai sofisti → un'arte acquistata rivolta verso esseri viventi, pedestri e domestici, praticata con la persuasione, in privato e per ottenere un guadagno di denaro
IL DOMANDE PAGINA 150
1. Qual è per Platone l'oggetto della conoscenza razionale?
La conoscenza razionale rispecchia invece il mondo immutabile e perfetto delle idee e comprende anche essa due livelli:
- la ragione scientifica o discorsiva che ha come oggetto gli enti matematici ossia i numeri, le proporzioni e le figure
- l'intelligenza filosofica o noetica che ha come oggetto le idee immortali come quella di Bene, Bello, Uno, Vero ecc.
2. In che senso il metodo dialettico di Platone riprende il procedimento dialogico di Socrate?
In un esperimento didattico: in cui uno schiavo che non ha conoscenza matematico-geometriche viene guidato da Socrate con opportune domande finché non riesce a pervenire da solo, alla dimostrazione del teorema di Pitagora
3. In che cosa consiste il metodo dicotomico?
Platone precisa come il metodo dialettico si avvalga di un procedimento dicotomico (cioè la "divisione" e "separazione" progressiva)
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