Socrate
RIASSUNTI PAGINA 106-116
IL CONTESTO IN CUI VIVE E OPERA SOCRATE
la sofistica → erose definitivamente le antiche certezze
Socrate → opera in un difficile clima
↳ rappresentato come un personaggio strano dedito ad inutili ricerche e che viene condannato a morte al tribunale di Atene
personaggio Socrate → personalità filosofica di una totale compenetrazione tra pensiero e vita
Socrate fu il filosofo per eccellenza
UNA FIGURA STRAORDINARIA
Socrate non scrisse nulla → quindi non lasciò testimonianze di sè
Platone (che fu suo discepolo) → il più attendibile interprete del pensiero del maestro
Eschine, Antistene, e Senofone → scrissero i Discorsi socratici in cui si trovano notizie sulla (che furono suoi seguaci) vita e sul pensiero di Socrate
ci sono brevi considerazioni nella Metafisica di Aristotele
↳ ci presentano un Socrate "scopritore del concetto" e teorico della "virtù come scienza"
ci sono una notevole quantità di informazioni → sull'aspetto fisico
e ci sono descrizioni → del pensiero e di una vita dedita all'educazione dei giovani e alla riflessione
IL PROCESSO E LA CONDANNA DI SOCRATE
Socrate fu messo a morte → durante il periodo della restaurata democrazia
↳ in una fase di crisi della democrazia e della politica, in cui il potere avvertiva come una grave minaccia le istanze critiche di un personaggio popolare come lui
Socrate fu accusato → colpevole di non onorare gli dei della sua città e di aver corrotto i giovani
LA MORTE COME EMBLEMA DI COERENZA SPIRITUALE
La morte → fu il sigillo estremo della grandezza spirituale di Socrate
Egli trascorse serenamente in carcere un periodo di attesa → rifiutandosi di evadere
La morte di Socrate → può essere interpretata come l'atto conclusivo e il drammatico coronamento di un'esistenza vissuta all'insegna del rigore morale e del perfezionamento interiore
UNA VITA DEDICATA ALLA RICERCA
Per capire il senso filosofico di questa morte → bisogna ripercorrere l'itinerario spirituale socratico
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grazie al racconto del giovane Platone
Socrate inizia la sua ricerca recandosi presso gli uomini che avevano fama di grande sapienza.
Socrate è il più saggio → perché sa di non sapere
Socrate → si sente investito di una missione divina ovvero scuotere gli uomini dal loro torpore divino
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è stato condannato anche per questa sua incalzante modalità di pungolare incessantemente gli uomini e costringere a dubitare delle loro certezze
Il fragile governo democratico → non poteva gradire un personaggio che sembrava mettere in dubbio le verità consolidate e la stessa religiosità tradizionale per affermare una nuova libertà e una nuova cura, quella dell'anima
LA NECESSITA' DI DEFINIRE I TERMINI
Socrate → metteva in crisi coloro con cui dialogava insinuando in loro il dubbio
↳ insegnava a non accettare mai idee o giudizi senza prima essersi interrogati a fondo sul loro significato
Il suo intento → fu da un lato quello di dimostrare che coloro che si reputavano sapienti non lo erano affatto in quanto non conoscevano in profondità quello di cui parlavano, dall'altro quello di pervenire a una definizione soddisfacente dell'argomento trattato
DOMANDE PAGINA 111
1. In che senso la morte di Socrate assume un significato simbolico?
Insegna che la vita va vissuta all'insegna del rigore morale e del perfezionamento interiore.
2. Perché Socrate deve essere considerato l'uomo più saggio?
Perché Socrate sa di non sapere.
3. In che cosa consiste la sua missione?
Scuotere gli uomini dal loro torpore spirituale.
IL METODO SOCRATICO
Il metodo adottato da Socrate → si componeva in due momenti, uno critico e "negativo", l'ironia; l'altro costruttivo e "positivo", la maieutica
L'ironia → dialogando con i suoi interlocutori, Socrate chiedeva loro di pronunciarsi su un particolare tema, mostrandola come valida. Egli però dichiarava di non conoscere l'argomento e poco per volta risultava chiaro che anche l'interlocutore non sapeva realmente che cosa fosse ciò di cui si parlava
La maieutica → il cui fine era quello di far capire quanto fosse importante ricercare incessantemente la verità. Socrate riteneva che ognuno dovesse sforzassi di individuare e sviluppare dentro di se i germi della verità
Il compito che Socrate si attribuiva può essere così sintetizzato:
- Socrate non poteva proporre nuove conoscenze dal momento che "non sapeva di non sapere"
- la sua missione consisteva nell'esaminare e nel mettere alla prova i giovani
- il contesto educativo di questa missione era il dialogo tra amici
LA CONVERSAZIONE FILOSOFICA
Socrate concepiva la sua missione → come un invito a ragionare
Quello che proponeva → era di un tipo di conoscenza che si conseguiva nell'interiorità della propria anima e che conduceva alla consapevolezza di se stessi e dei propri limiti
Il ruolo che Socrate si riconosceva → non era certo quello del saggio o del maestro
Egli non intendeva l'istruzione come un trasferimento di concetti
↳ ma come uno strumento per aiutare a riflettere e trovare una soluzione personale ai problemi
Per Socrate → chi sa ascoltare la voce dell'anima non può evitare di raggiungere la conoscenza del bene e quindi di praticare la virtù che con essa coincide
LA NUOVA CONCEZIONE DELLA VIRTU'
il progetto socratico → mette capo più a un metodo e a un'attività che a un sistema compatto di nozioni e conoscenze
Nella società guerriera arcaica → la virtù si identifica con il coraggio e l'eroismo
Nella società più matura del V secolo → la virtù diventa qualcosa di più complesso
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ma si avverte l'esigenza di subordinare questo sapere tecnico specifico a una virtù di carattere superiore, che orienti, coordini e porti a sintesi le virtù "particolari"
secondo Socrate → le singole virtù e competenze non bastano per realizzare una vita davvero soddisfacente e che sia necessario raggiungere una visione unitaria della virtù, che si identifica con la filosofia stessa
LA VIRTU' E' COSCIENZA
Socrate afferma → che chi conosce il bene non può commettere il male ritenendo che la virtù morale derivi dalla retta consapevolezza del bene
Socrate doveva essere → una persona rigorosa ed equilibrata che era arrivata a uno stadi di perfezionamento psicologico e morale tale da non avvertire il conflitto tra la ragione e gli istinti
la virtù = conoscenza, un sapere concepito come continua riflessione su ciò che è bene fare per se stessi e per la comunità
secondo Socrate → non si deve agire in modo acritico e superficiale, ma ci si deve comportare sempre in modo consapevole
LA VIRTU' COME OBBIETTIVO DELLA FILOSOFIA
Ogni singola qualità umana → può essere considerata virtù solo in relazione alla particolare circostanza in cui si esplica ed è la ragione che permette di discernere il bene del momento
la virtù (che è anche insegnabile) → diventa l'obbiettivo principale della filosofia intesa come realizzazione condivisa di quella ricerca razionale che può illuminare e guidare le azioni degli uomini
LA CURA DELL'ANIMA
Per i filosofi presocratici → la "psiche" = all'ultimo respiro o "soffio vitale" esalato dal morente
Per Socrate → la "psiche" = diventa "anima" cioè vita interiore, centro dell'agire morale
↳ l'anima è la dimensione più profonda dell'uomo, guardando nell'anima l'uomo scopre ciò che è veramente bene fare
Socrate diceva → di sentire nella sua anima la voce di un demone e che lo metteva in guardia da quello che doveva evitare
il demone socratico → è stato interpretato da critici come la voce della coscienza etica e civile dell'uomo o come una guida interiore trascendente e divina
Socrate vede quindi nella cura dell'anima → la più importante delle attività umane per il semplice motivo che è l'anima ciò che qualifica l'uomo come tale
Platone racconta l'ultimo giorno di vita di Socrate
↳ mentre attende in carcere la sua morte con straordinaria calma e serenità
Socrate lascia in eredità alla filosofia occidentale
↳ la prima concezione dell'anima come centro della personalità morale dell'uomo
una "cura dell'anima" → intesa non come dovere religioso ma soprattutto come un compito intellettuale e morale essa si realizza sia attraverso la ricerca senza fine che si interroga sul bene sia attraverso la condotta pratica della vita che a tale ricerca razionale deve essere improntato
DOMANDE PAGINA 116
1. Quale funzione assolve l'ironia socratica?
Socrate chiedeva loro di pronunciarsi su un particolare tema, mostrandola come valida. Egli però dichiarava di non conoscere l'argomento e poco per volta risultava chiaro che anche l'interlocutore non sapeva realmente che cosa fosse ciò di cui si parlava.
2. In che senso il metodo maieutico presuppone la fiducia nella verità?
La maieutica il cui fine era quello di far capire quanto fosse importante ricercare incessantemente la verità. Socrate riteneva che ognuno dovesse sforzassi di individuare e sviluppare dentro di se i germi della verità.
2. Di che tipo è la coscienza a cui deve aspirare l'uomo virtuoso?
Socrate afferma che chi conosce il bene non può commettere il male ritenendo che la virtù morale derivi dalla retta consapevolezza del bene.
3. In che cosa consiste la novità della concezione socratica dell'anima?
Per Socrate la "psiche" diventa "anima" cioè vita interiore, centro dell'agire morale e per lui l'anima è la dimensione più profonda dell'uomo, guardando nell'anima l'uomo scopre ciò che è veramente bene fare.
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