la cosmologia e il fondamento delle leggi

 RIASSUNTI PAGINA 194-200


L'UNIVERSO COME "COSMO"

Platone si interroga sul bisogno di unità e di ordine il suo sguardo si allarga fino a raggiungere una dimensione cosmica. 
Tutto l'universo pulsa in una vita ordinata e armoniosa, avvolto dalle braccia protettive di una grande e intelligente divinità che il filosofo chiama "anima del mondo". 
In questa estrema riflessione platonica viene ad attenuarsi notevolmente la separazione tra il mondo ideale e quello naturale. 

IL RACCONTO DI TIMEO

Timeo narra la storia dell'origine dell'universo. 

Platone fin dall'inizio dichiara che sta raccontando un mito, egli non mira a dare una spiegazione scientifica ma una descrizione altamente probabile
All'inizio il mondo era soltanto disordine e caos, una materia priva di vita. 
Questo disordine era in contrasto con il mondo delle idee illuminato dal Bene
Allora compare un "divino artefice" che Platone chiama demiurgo una divinità buona, intelligente e priva di invidia, che decide di dare ordine al mondo caotico. 
Egli si ispira al miglior modello possibile (il Bene). 

La materia caotica viene modellata da questo divino sarto che però non è il creatore. Il demiurgo trasforma il caos in un armonioso organismo vivente dotato di un'anima: il cosmo. 
La necessità per i greci è la natura, il caso, la fortuna, il limite, la materia, le passioni e gli istinti in una parola. Tutto cio che è dato e non deriva dalla libera scelta. 

Al contrario l'intelligenza designa la ragione, la scienza e la conoscenza e ciò che proviene dallo spirito. 
La forza della ragione ordinatrice non riesce a soggiornare completamente il caos della materia come un fondo indistruttibile che si manifesta nel male, nell'errore e nel disordine del mondo. 


L'ORIGINE DEL TEMPO E IL FLUSSO DEGLI ASTRI

Timeo pensò di creare il tempo che è "un'immagine mobile dell'eternità"
Platone intende dire che la suddivisione in giorni e notti, in mesi e anni è stata voluta dal demiurgo per dare ordine al corso degli eventi naturali e umani. 
Il tempo imita l'eternità ovvero il perenne "è" del presente. 

Il divino artefice ha realizzato gli astri per il bene dell'uomo infatti essi servono a identificare l'alternarsi del giorno e della notte e a calcolare i mesi e gli anni, vale a dire a misurare il tempo. 
Il dio, abbinò ciascuna anima a ciascun astro, gli astri infatti sono considerati divini nel loro movimento circolare e regolare che è segno inconfondibile del Bene. 


LA FUNZIONE DELLA LEGGE NELLO SRATO ORDINATO

Tra Timeo e le Leggi si può cogliere una continuità ideale.
Le Leggi sono l'ultima opera del filosofo Platone delinea in essa una minuziosa legislazione volta a regolamentare la vita dei cittadini in ogni suo aspetto. 

Le Leggi non sono in contrasto con il precedente progetto politico di Platone ma continua a campeggiare in esse quella che possiamo considerare la preoccupazione fondamentale del filosofo: evitare che il conflitto tra le classi sociali assume carattere tali da decretare la fine dello Stato

Prima ancora che un dovere politico questo è per Platone un compito morale.
Una differenza rispetto alla Repubblica possiamo trovarla nel diverso atteggiamento di Platone diventato più concreto e disincantato di fronte alla vita. Le Leggi hanno una funzione sia costrittiva sia educativa.
 

IL FILO D'ORDO DELLA RAGIONE 
 
Esiste un filo che ci conduce sempre solo alla virtù: è il sacro filo d'oro della ragione, ovvero la Legge comune dello Stato. I cittadini possono seguire questo filo grazie a una corretta educazione che le guidi verso la virtù e la giustizia. 
Il filo d'oro è quello di sophia: la saggezza della vita. 

La ragione costituisce per l'uomo la guida più sicura sulla via della civiltà
Inoltre Platone dice che non è il riflesso della ragione divina che governa il cosmo. 

Il filo d'oro della legge deve mostrare come bisogna comportarsi nella vita di tutti i giorni. L'importante è che in uno stato la legislazione sia coerente con le virtù della saggezza e della giustizia e che abbia un solido fondamento. 

LA CITTA' FORTEZZA

La nuova città disegnata dalle leggi che forse Platone vedeva più concreta e realizzabile di quella ideale della Repubblica è una città fortezza sia per caratteristiche strutturali sia per quelle culturali.
Si tratta di un piccolo insediamento difeso dalle abitazioni dei cittadini disposti a circolo. Essa ha un numero ridotto di cittadini che deve essere rigorosamente mantenuto con un attenta politica di controllo dei patrimoni e delle nascite. 

Il matrimonio e la famiglia vengono ora riconosciuti a differenza della Repubblica dove si sosteneva la comunione delle donne dei beni ma il loro unico scopo è quello della procreazione. 
Viene anche fissata all'età per i matrimoni. 

In generale nelle leggi si sostiene che vanno banditi tutti quei comportamenti che mettono a rischio la serenità della vita. 
Secondo l'idea platonica una legge è buona solo se in ogni circostanza ha di mira ciò che produce costantemente buoni effetti.

A garanzia di questo ordine Platone istituisce un organo quello dei "Custodi della legge" che saranno selezionati in base alle attitudini naturali che abiteranno nella parte alta della città l'acropoli. Dovranno vigilare sul rispetto della legislazione. Secondo Platone la legge è l'unica regina della vita della città. 



DOMANDE PAGINA 197

1 Chi è il demiurgo e qual è la sua funzione? 

Il demiurgo è una divinità buona, intelligente priva di invidia e ha il compito di dare ordine al mondo caotico per renderlo migliore e vivibile. 

2 In che senso nel Timeo si afferma che l'universo è stato formato a partire da "una combinazione di necessità e di intelligenza"? 

L'universo è stato formato a partire da "una combinazione di necessità e di intelligenza" poiché l'intelligenza dominava la necessità con il persuaderla e condurre verso l'ottimo la maggior parte delle cose che si generavano.

3 Che cos'è il tempo per Platone? 

Per Platone il tempo è un'immagine mobile dell'eternità, cioè da l'ordine al corso degli eventi naturali e umani. 

DOMANDE PAGINA 197

1 Perché con le leggi si afferma una prospettiva più realistica nel pensiero di Platone? 

Con le Leggi si afferma una prospettiva più realistica nel pensiero di Platone perché egli tende a sostituire la ragione con la teologia e a teorizzare uno stato repressivo. 

2 Qual è la duplice funzione delle leggi? 

La duplice funzione delle Leggi è costrittiva ed educativa a due punti da una parte prescrivono fin nei particolari quale deve essere la migliore condotta dei cittadini, dall'altra aspirano a essere una guida per i giovani che sapranno diventare bravi cittadini.

3. Quali principali differenze si possono individuare tra la concezione platonica esposta nella Repubblica e quella delle Leggi? 

Nella Repubblica Platone cerca di condurre la propria indagine sulle virtù fondamentali dei cittadini nell'ambito dello Stato mentre nelle Leggi Platone più realistico e afferma che la descrizione utopica del governo ideale viene sostituita da una visione più realistica, incentrata sulla forza delle Leggi.

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