Protagora

 RIASSUNTI PAGINA 94-96


L'UOMO CON CRITERIO DI GIUSTIZIA E DELLA REALTA'

Protagorapensatore più originale famoso per la sua straordinaria eloquenza

  ↳ le cose appaiono diverse a seconda dei punti di vista soggettivi ( es. a seconda del                     significato che si può dare al termine "uomo")

uomo = individuo singolo, "umanità" e "genere umano", "civiltà" o "popolo"

Protagora → riteneva complementari questi punti di vista riconoscendone la validità a                                   seconda  della prospettiva

è una visione relativistica = non esiste una verità assoluta 

non esiste una legge naturale e universale che stabilisca che cos'è giusto e cos'è ingiusto, che cosa è bene e cosa è male

Protagora riconduce tutte le conoscenze al contesto umano, sociale e culturale in cui                         si sono formate ( questa concezione può essere considerata come una forma di                          "umanismo")


IL POTERE DELLA PAROLA

Secondo Protagora → tale criterio è rappresentato dall'utile, inteso come ciò che si concorda essere il bene del singolo e della comunità 

la parola → assume un ruolo fondamentale, come strumento per raggiungere il consenso

coloro che possiedono gli strumenti logici ed espressivi più efficaci
   ↳ possono convincere gli altri della validità delle proprie posizioni 

il metodo protagoreo → si fonda sul presupposto che su ogni cosa sia sempre possibile                                                 addurre argomenti a favore e contrari



LA POLITICA COME "TECNICA DI TUTTE LE TECNICHE" 

la politica ("tecnica di tutte le tecniche"→ basta a garantire la sopravvivenza del genere                                                                              umano

tale tecnica deve essere posseduta indifferentemente da tutti gli uomini 

ora si afferma l'idea → che tutti siano dotati di virtù politica e che possano perfezionarla                                           con l'educazione 



DOMANDE PAGINA 96

1. In che senso, per Protagora, l'uomo è misura di tutte le cose?

Secondo lui la percezione e la valutazione della realtà dipendono dalla particolare conformazione mentale degli uomini che differisce da quella degli animali. 

2. Come viene intesa la verità dal filosofo di Abdera?

E' una visione relativistica ovvero non esiste una verità assoluta non esiste una legge naturale e universale che stabilisca che cos'è giusto e cos'è ingiusto, che cosa è bene e cosa è male.

3. A quale fine deve tendere l'insegnamento sofistico? 

Dalla parola che assume un ruolo fondamentale, come strumento per raggiungere il consenso.

4. Quale visione della cultura emerge dal dialogo Protagora?

La politica ("tecnica di tutte le tecniche") basta a garantire la sopravvivenza del genere umano.









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