I pitagorici e la concezione matematica della natura

 RIASSUNTO PAGINA 16-22

PITAGORA E LA FONDAZIONE DELLA SCUOLA DI CROTONE 

Nel 499 a.C. → le città della Ionia, sotto la guida del tiranno di Mileto, si ribellarono al                                       potere dei Persiani 

I persiani  → nel 546 a.C. avevano occupato il territorio

La città di Mileto fu distrutta e i suoi abitanti uccisi o ridotti in schiavitù.

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fu in quest'epoca che il centro della vita culturale della Grecia si spostò nelle colonie greche dell'Italia meridionale. 

Pitagora   → si venne a stabilire a Crotone emigrato da Samo 

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fondò la Fratellanza psicologica, un'associazione politico-religiosa di carattere aristocratico

Molte caratteristiche della scuola pitagorica 

↳ fanno pensare ad una setta religiosa in cui venivano seguite regole ascetiche 

I discepoli si differenziavano: 

  • acusmatici 
  • matematici
acusmatici   → dal greco akùo "ascolto", ai quali era imposto il silenzio e una rigida                                       disciplina 

matematici   → i quali potevano fare domande ed esprimere opinioni personali 

Le dottrine fondamentali dei pitagorici riguardano essenzialmente due argomenti: 

  • la dottrina dell'anima
  • la dottrina del numero
IL DESTINO DELL'ANIMA E LA RICERCA DELLA PURIFICAZIONE 

Pitagora   → non era mosso dalla curiosità per i fenomeni naturali, ma dal desiderio di                         tracciare una via di purificazione dell'anima 

Si tratta di una dottrina ripresa dall'ottimo 

↳ un movimento religioso sorto verso il VI secolo a.C. e molto diffuso in Grecia 

Gli orfici   → ritenevano che dopo la morte l'anima fosse destinata a reincarnarsi fino                               all'espiazione 

La ricerca di Pitagora si concentra nello studio dei mezzi per ottenere la liberazione dell'anima dalla vita materiale.


LA DOTTRINA DEL NUMERO 

pitagoriciprimi teorici del mondo greco 

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trattano il tema della cura dell'anima e della dottrina del numero.

Tra le due dottrine c'è un nesso molto stretto.

Pitagora probabilmente → coniò il termine "filosofo"

la vita dell'uomo saggio ("filosofo") → si caratterizza per l'ordine e la misura con cui sa tenere gli                                                                                               istinti del corpo

questo limite che il saggio deve apprendere → pervade tutto l'universo o "cosmo" in ogni sua                                                                                                        manifestazione

cosmo = deriva dal greco kòsmos che significa "ordine"

la legge del numero → governa il moto regolare degli astri, le melodie della musica, il                                                                    succedersi delle stagioni, dei mesi e dei giorni

i pitagorici afferman→ che la vera sostanza delle cose non risiede nell'acqua o nell'aria ma                                                                                      nel numero 

è grazie al numero che → possiamo cogliere al di là delle apparenze, la realtà profonda del                                                      cosmo fatta di proporzione quantitativa tra gli elementi


IL NUMERO COME PRINCIPIO COSTITUTIVO DELLA REALTA'

i pitagorici → arrivano a considerarlo il vero e proprio principio generatore (archè)

per i greci il numero → aveva caratteristiche fisiche e geometriche 

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i pitagorici rappresentavano l'unità con un punto dotato di estensione spaziale 

    ↳    un numero quindi era contemporaneamente una figura geometrica e                                          viceversa  secondo il seguente modello:



Poiché i numeri sono divisi in pari e dispari anche le cose hanno una natura duplice e opposta (es. destra e sinistra, luce e buio…)

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per questo ne consegue una concezione dualistica dell'universo 

da un lato vi è il dispari → che è un'entità limitata, simbolo della perfezione, del bene perché                                                           solo ciò che limitato permette la misurazione 

dall'altro vi è il par→ che è un'entità illimitata, simbolo di imperfezione, disordine e caos

tra questi aspetti c'è una lotta solo apparente → perché la natura profonda delle cose tende                                                                                          all'armonia e alla conciliazione 

nella dottrina pedagogica → quasi tutti i fenomeni nella vita hanno una relazione con i numeri

tanto che i numeri → sono assunti a simboli delle virtù sociali 

il 10 è il numero perfetto → esso contiene sia i pari che i dispari 

        ↳    su di esso la sacra figura della tetractys, i pitagorici erano soliti prestare il loro                            giuramento di fedeltà all'associazione 


DOMANDE PAGINA 22

1. Quali sono le dottrine orfiche riprese dai pitagorici?

Le teorie orfiche riprese dai pitagorici, sono la teoria dell'anima e quella del numero.

2. In che senso nella visione pitagorica si può cogliere un nesso tra la teoria dell'anima e la dottrina del numero?

L'esercizio della filosofia è inteso come una via per la salvezza, in quanto attraverso la ricerca e la conoscenza conduce alla contemplazione dell'ordine che regna nell'universo (espresso dalla legge dei numeri) , consentendo all'uomo saggio di riprodurre la proporzione e la misura anche nella propria vita.

3. Perché nella prospettiva pitagorica, è possibile sostenere che i numeri rappresentano gli elementi costitutivi delle cose?

Perché secondo i pitagorici, è grazie al numero che possiamo cogliere, al di là delle apparenze, la realtà profonda del cosmo, fatta di proporzione quantitativa degli elementi.

4. In che cosa consiste il valore simbolico dei numeri?

Consiste nel nella rappresentazione dei numeri come figure geometriche e viceversa.




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